IL " CORSO ZODIACO " CON I PARTIGIANI

 

Nell' immediato periodo, dall' 8 settembre ( armistizio ) al 14 settembre ( scioglimento del Corso ), gli Allievi si resero conto che avrebbero dovuto prendere una decisione sul proprio orientamento.

La maggior parte degli Aspiranti dello Zodiaco che avevano le famiglie al Nord optarono per la adesione alla nascente Repubblica Sociale Italiana, per evitare guai peggiori dopo il bando delle Autorità militari e con la prospettiva di poter realizzare il loro sogno " volare " ; altri cercarono  di  raggiungere il Sud e  congiungersi  con le famiglie; alcuni, sicuri delle loro convinzioni scelsero una strada diversa < entrarono a far parte dei gruppi di bande partigiane, che cominciavano a costituirsi >

La loro scelta, più che ideologica, fu ragionata : da mesi si sapeva che l' Italia avrebbe perso la guerra ed i tedeschi, che occupavano il territorio del Nord, con le loro interferenze avrebbero posti ostacoli alla costituzione dell' Aviazione Repubblicana, oltretutto, chi non avrebbe aderito alla R.S.I correva il rischio della deportazione in Germania.

Alcuni Aspiranti che, in un primo momento avevano aderito alla R.S.I si trasferirono in montagna unendosi a bande partigiane, altri si imboscarono in attesa di momenti migliori Terminata la guerra pochi rientrarono in Accademia per terminare la carriera nell'Arma.

La descrizione della attività svolta come combattenti nelle organizzazioni partigiane dagli Aspiranti dello Zodiaco, non sono note, quindi il tutto è affidato a qualche racconto presentato dagli stessi protagonisti o dai loro congiunti. Tuttavia si ricordano quelli che sono stati i principali protagonisti delle vicende partigiane, in particolare quelli che pagarono con la vita la loro fede.

 

LO ZODIACO NELLE FORMAZIONI PARTIGIANE

 

I CADUTI

 

CALLERI di SALA Alberto - nato a Salluzzo (CN) il 03 novembre 1923

Allontanatosi da Forlì e raggiunta la famiglia a Bricherasio, si mise subito in contatto con gli ambienti legati alla Resistenza. Ebbe l'incarico di attraversare le linee per mettere i Comandi alleati al corrente della situazione del movimento partigiano nella zona di Pinerolo

Con mezzi di fortuna e buona sorte riuscì a raggiungere Taranto, dove il padre Ammiraglio Comandava la Piazza Militare marittima, per mettersi a disposizione dell' Autorità Militare Italiana.

Entrò subito nei reparti speciali che si addestravano presso il campo di Brindisi con il concorso della " N°1 Special Force " britannica, per essere destinato a supporto delle formazioni partigiane operanti nell' Italia del Nord.

SINTESI DELL' ATTIVITA' SVOLTA

Partì da Brindisi 1l 13 febbraio 1944 e venne paracadutato in Corsica. Dopo una sosta a Bastia sbarcò in Liguria il 18 marzo 1944 < era una notte senza luna, un sommergibile inglese emerge, con cautela, in prossimità della costa di Voltri e sbarca due giovani Italiani, uno è Calleri. Accolto dalla missione OTTO, trasferitasi in Piemonte, prese contatti con i patrioti della Val Pellice, della Val Cismone e della Val Susa, costitui i primi nuclei di Resistenza nel territorio occupato dai tedeschi con le mansioni di capo missione e di istruttore per le formazioni partigiane.

Vittima di una spia Alberto Calleri, la sera del 9 giugno '44 fu catturato dalle SS italiane; tentò di difendersi con bombe a mano ,ma i numerosi nemici ebbero presto ragione - fu seviziato e fucilato nel Convento Valdese: Ha sacrificaro alla Patria la sua nobilissima esistenza.

E' stato decorato con Medaglia d Argento al V.M

 

 

DIAFERIA Domenico - nato a Castel Goffredo (MN) il 6 novembre 1920

Lasciato Forlì il 9 settembre 1943, benchè la sua famiglia risiedesse al Sud, decise di recarsi al Nord ed unitamente al compagno di Accademia Riva raggiunse Piacenza.

Recatosi presso una zia nelle vicinanze di Piacenza, dopo pochi giorni, si arruolò con Riva ( Zodiaco ) nei partigiani che operavano sull'Appennino Ligure-Emiliano. Divenne caposquadra nel distaccamento di "Rocca d'Olgisio" con il compito di azioni di disturbo e si provvedeva allo stesso tempo ai propri rifornimenti bloccando sulla via Emilia i trasporti di materiali. Nel mese di aprile-maggio '44, con la sua squadra, forte di 15/20 persone attaccò un camion tedesco- ne seguì un aspro combattimento, però sopraggiunse un secondo mezzo tedesco e sopraffatti dovettero cercare una via di scampo.

Diaferia giaceva gravemente ferito assieme ad altri partigiani; fu deciso che, calmatasi la situazione sarebbero andati a prenderlo in nottata; purtroppo, arrivarono i fascisti e più tardi Nino Diaferia venne trovato trucidato

 

 

SGUERSO Furio - nato a Savona il 31 marzo 1920

A seguito del bando delle Autorità Militari si presenta a Firenze (Cascine) aderendo così alla Repubblica Sociale Italiana. In seguito , unitamente, ai compagni di Accademi : Ansuini e Guccione si aggregò ai movimenti partigiani, rimanendo però nella R.S.I, come Agente Segreto.

Passò al comando di un gruppo partigiano che operava nel Savonese. Cadde in una imboscata fascista e ucciso davanti al portone di casa.

 

 SPAZZOLI Arturo - nato a Forlì il 15 aprile 1923

Dopo l' 8 settembre 1943, come Aspirante ufficiale aderisce al movimento partigiano

Dal Marzo '44 già operavano nelle province di Ferrara, Forlì e Ravenna bande di partigiani : l '8^ Brigata Garibaldi Romagna e la " banda Corbari".I partigiani di queste formazioni, circa un centinaio - come prima attività compivano azioni di disturbo incruenti per rifornimento armi e munizioni, assistenza e ricovero militari sbandati; in seguito avvennero uccisioni di fascisti e tedeschi. Nell' aprile '44 in seguito ad un rastrellamento ci fu l'annientamento dell' 8^ Brigata Garibaldi.

La banda Corbari si ingrossava per l'affluenza di giovani renitenti, ma iniziarono soppressioni di spie, azioni di autofinanziamento e lo stesso Corbari eliminò con un colpo alla nuca il Col. Morabini della G.N.R. - da quel momento la caccia alla sua persona fu frenetica.

Intanto nell'aprile '44 viene arrestato il fratello di Spazzoli e il primo pensiero di Arturo fu quello di agire con un colpo di mano nel carcere di Forlì per liberarlo.Tramite un ex amico e partigiano riuscì a rintracciare il Corbari a Cornia San Valentino per organizzare il colpo. Alla sera del 17 agosto '44 dopo aver cenato a Papiano, Corbari, Versari (amica del Corbari), Casadei e Spazzoli tornano al cascinale, rifugio del capo banda, per dormire. Durante la notte la casa viene circondata da fascisti e tedeschi - i quattro tentano di fuggire: Spazzoli viene falciato alle gambe, la Versari si suicida, Corbari e Casadei vengono portati a Castrocaro dove vengono impiccati. Poco dopo alcuni fascisti prelevano i quattro cadaveri e li impiccano ad un pilone elettrico di piazza Saffi a Forlì.

 

 

 I COMBATTENTI NELLA RESISTENZA

 ADREANI Giovanni - nato ad Alessandria il 06 aprile 1922

L'avventura per diventare partigiano

Nel novembre 1943 incontrò Varese, compagno di Accademia, e parlando della sua incertezza perché i bandi di arruolamento e richiamo che si susseguivano, rendevano improbabile la sua intenzione di terminare gli studi universitari. Varese, già partigiano, gli disse che avrebbe avuto la possibilità di metterlo in contatto con una banda partigiana operante nella zona delle Langhe in località Bossolasco.

Nel marzo '44 incontra Guerrisi, altro compagno di Accademia - entrarono nell'unica osteria a Manera, piccolo borgo delle Langhe e, oltre a mangiare, chiesero come incontrare i partigiani.

Dopo poco vengono prelevati da due giovani, portati in uno stanzone ed interrogati e disarmati, in seguito portati in una cascina isolata ed interrogati di nuovo.

Dopo qualche giorno di nuovo interrogati e condotti in un bosco dove incontrano un gruppetto di partigiani con la stella rossa sul berretto; riprendono il cammino e giunti in un casolare ormai abbandonato vengono chiusi in una stanza, dopo qualche istante entra Varese, il quale si era dimenticato della in formazione data ad Andreani.

Non ci sono notizie riferite : a quale banda partigiana fu aggregato ed a quali azioni di guerriglia prese parte.

 

ANCORDI Antonio - nato ad Asso il 06 aprile 1922

Prima renitente a tutti i bandi, poi ribelle nelle file partigiane in Val Camonica, dove incontra un compagno di Accademia Bazzoni al quale subentra quale vice comandante di un gruppo.

Ferito in una azione fu ricoverato ,in gravi condizioni all'Ospedale di Bergamo dove rimase per lungo tempo.

Dimesso dall'Ospedale ed in convalescenza, venne arrestato per denuncia di un Ufficiale del Corso Aquila 2^ e minacciato di morte. Riuscì a cavarsela in circostanze romanzesche e fu ricoverato ancora a Bergamo; usci perfettamente guarito il giorno della insurrezione.

Terminata la guerra rientrò in Accademia per riprendere il suo posto nell' Aeronautica.

 

ANSUINI Silvio- nato a Roma il 07 febbraio 1922

Dopo l' 8 settembre 1943, come Aspirante ufficiale aderisce alla Repubblica Sociale Italiana, in seguito come Agente Segreto, passa al movimento partigiano

L' 8 settembre dopo due giorni di peripezie arrivò a casa sua a Roma.

Dopo qualche mese, a seguito di un bando delle Autorità Militari, si presentò a Firenze.ed aderì alla Repubblica Sociale Italiana Una sera rientrando alle cascine, unitamente a Sguerso e Guccione, compagni di Accademia, assistette alla fucilazione di 10 cittadini, il più giovane aveva 16 anni, questa scena lo turbò profondamente per la sua crudeltà. In quel periodo i tre Zodiacali furono avvicinati da un Tenente che propose loro di entrare nella Resistenza, accettarono e chiesero di andare in montagna ma, il comandante partigiano disse di restare nella R.S.I.come Agenti Segreti; per ragioni di sicurezza i tre non erano a conoscenza dei loro incarichi.

Ansuini ebbe l' incarico di recuperare carte geografiche, bussole e munizioni per la fabbricazione di esplosivi da usarsi per dirottare i treni che portavano in Germania i deportati Italiani; poi ci fu il trasferimento a Vanaria Reale.

Prima della liberazione di Roma ebbe un permesso speciale per raggiungere la famiglia, In seguito si presentò all' Ufficio di " epurazioni " di Roma dove fu interrogato più volte.

Alla fine della guerra " per premio " fu degradato dal grado di Sottotenente avuto con la R.S.I e congedato come soldato semplice di fanteria.

 

BAZZONI Raffaele - nato a Pian di Borno (TO) il 05 dicembre 1922

La sola notizia in possesso è quella data da Ancordi : < ……..lo sostituii come Comandante di Gruppo nel movimento partigiano in Val Camonica >

Di lui non si sono avute più notizie, figura tra i dispersi

BRUNO Vittorio - nato a Dogliani (CN) il 24 aprile 1922

Nel periodo settembre '43 - aprile '44 militava nelle file partigiane e più precisamente nel 1° gruppo Divisioni Alpini di stanza nelle Langhe ( Piemonte ), un gruppo di circa 8.000 uomini che occupava una zona che andava da Cuneo al Monferrato e alla provincia di Savona. Allo stesso gruppo era presente un compagno di Accademia Varese.

Gruppo di ispirazione liberale con foulard azzurro, fedele alla monarchia.

Ebbe il comando di una compagnia e fu decorato di Medaglia di bronzo al V.M. -

GUERRISI Enrico - nato a Roma il 13 luglio 1923

Nel marzo '44, unitamente ad Adreani e con l' interessamento di Varese, due compagni di Accademia, si aggrega ad un movimento partigiano operante nelle Langhe.

Finita la guerra nel '45 rientra in Accademia 3° Gruppo e continua la carriera militare.

  MAZZULLO Luigi - nato a Milano il 24 febbraio 1920

Dopo lo sbandamento del Corso avvenuto in seguito all'armistizio, la sua scelta fu quella di aggregarsi alle bande partigiane,in fase di organizzazione. Come comandante partigiano fu arrestato dai tedeschi, in seguito a dilazione, e deportato nei " lager " nazisti di Dachau e Flossenborg. Sopravvissuto per miracolo, tubercoloso e trentasei chili di sottopeso

Dopo ricoveri e cure appropriate fu riammesso in carriera nell'Aeronautica Militare. Due gravi incidenti di volo ( a distanza di due anni ) lo costrinsero ad abbandonare il servizio militare - ne porta le conseguenze con gravi menomazioni agli arti inferiori.

 PALOSCHI Vittore - nato a Torre Pallavicina (BG) il 15 settenbre 1920

……. Partigiano ribelle - combattente nella Brigata " 10 gennaio " della Divisione Fiamme Verdi

Rientrò in Accademia per proseguire la carriera nell ' Aeronautica.

RIVA Giuseppe - nato a Verona il 21 luglio 1920

Dopo lo scioglimento del Corso Zodiaco decise di raggiungere la sua famiglia e prendere con lei una decisione sul suo futuro .E così con un gruppetto di amici. A bordo di un mezzo, si avvia verso il Nord percorrendo strade secondarie per evitare incontri con truppe tedesche.

Unitamente a Diaferia raggiunse la sua casa a Agazzano (PC), mentre gli altri furono lasciati nei luoghi più prossimi alle loro case. In coscienza aveva già autonomamente deciso di non continuare più, con i tedeschi, una guerra già persa.Dopo qualche giorno,il primo sentimento prevalse e così decise di non presentarsi ai bandi e fuggire in montagna: Una scelta vissuta con dedizione e convincimento, rischiando la vita in combattimenti sull' Appennino Ligure-Emiliano, dove la lotta fu veramente dura, specialmente durante il freddo e nevoso inverno '44 - '45.Divenne caposquadra nel distaccamento partigiano di Rocca d'Olgisio (Pianello Valdidone)

Terminata la guerra, avendo fatto prima di entrare in Accademia un corso di complemento, sentiva la nostalgia del volo, così decise di riprendere il suo posto nell'Aeronautica.

  

VARESE Alfredo - nato a Torino il 24 novembre 1923

 Dopo lo sbandamento del Corso.,non aderi ai bandi della Repubblica Sociale Italiana e raggiunse i partigiani in montagna. Ha fatto parte dei Gruppi Divisione Alpini di stanza nelle Langhe , assieme all' amico di Accademia Bruno.

Si è adoperato per far aggregare altri due amici di Accademia : Adreani e Guerrisi al movimento partigiano.

 ZUCCONI Umberto - nato a Napoli il 24 giugno 1923

Dopo il 9 settembre prevedendo rappresaglie tedesche si rifugiò presso una famiglia di Forlì, in seguito, unitamente al compagno di camerata in Accademia Spazzoli, si aggregò ad una squadra di partigiani che dovevano operare a ridosso delle linee sulle montagne dell' alta Romagna. Per sicurezza, assunse un nome di copertura e divenne cosi , il partigiano " Roberto " della VIII^ Brigata Garibaldi.

All' inizio furono compiuti azioni di disturbo incruenti per rifornimento di armi e munizioni, assistenza e ricovero di militari sbandati che dovevano attraversare le lineeVerso la fine di Novembre ebbero inizio gli attacchi alle caserme della milizia fascista. L'inverno su l'alpe tra i monti Falterona e Fumaiolo, i giorni passavano tra attacchi e fughe, scontri e ritirate; le staffette partigiane rifornivano di cibo, armi e munizioni.

Sul finire dell'inverno, per reazione alle numerose azioni partigiane, fra cui l'uccisione del Console di Forlì, ebbe inizio da parte dei nazifascisti una dura operazione di rastrellamento nell'alta Romagna che causò sbandamento nelle file partigiane.Durante il ripiegamento il partigiano Roberto fu investito da una gragnola di schegge che lo lasciarono sanguinante e accecato. Trasportato da un Dottore della zona ed in seguito in pianura. 

Ai primi di marzo '44 fu trasferio a Roma in clandestinità, poi si trasferì nel Fucino per passare leLinee a Villa Vallelonga. Nel giugno del '44 dopo lo sfondamento della Gustav, collaborò con i neoz elandesi.Rientrò nell'autunno del '44 a casa, a Napoli, così il partigiano ritornò ad esse Zucconi Umberto .Dallo stato italiano è stato riconosciuto ferito per cause belliche.

 Bibliografia : Libro Sidera Feria del Corso Zodiaco

 Gli ultimi in grigio verde vol.III - G.Pisanò Ediz. FPE Milano